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Casatiello senza strutto: ricetta, storia, ingredienti e procedimento

Ricetta Casatiello senza strutto
Porzioni 8 persone
Preparazione 2 ore
Cottura 2 ore
Lievitazione 15 ore
Tempo totale 19 ore

Attrezzatura

  • 1 Forno a 200°
  • 1 Teglia per ciambelle
  • 1 Mattarello
  • 1 Piano di lavoro abbastanza spazioso per impastare
  • Pellicola trasparente

Ingredienti

  • 1 kg Farina 00
  • 1/2 litro Acqua tiepida
  • 1 Panetto di lievito
  • 1 cucchiaio Sale
  • 100 cl Olio extra vergine d'oliva
  • 1 kg Misto per tortano ciccioli, prosciutto crudo, prosciutto cotto, salame, formaggio (tutto a cubetti)
  • 10 Uova
  • 2 pizzichi Pepe

Istruzioni

  • Sciogliere il panetto di lievito nel ½ litro d’acqua.
  • Versare tutta la farina sul piano di lavoro, creando una montagna, e fare un foro al centro (come fosse un cratere) e versare al centro il cucchiaio raso di sale, l’olio, l’acqua tiepida con il lievito e il pepe (2 pizzichi, senza eccedere).
  • Impastare la farina e gli ingredienti finché l’impasto non si stacca dalle mani. Porre l’impasto in un recipiente, coprirlo con la pellicola trasparente e lasciar lievitare in un luogo asciutto (il forno spento andrà bene), e attendere 5 ore.
  • Preparare 6 uova sode.
  • Passate le 5 ore di lievitazione, stendere l’impasto con il mattarello. Se si attacca ancora alle mani, usare altra farina.
  • Riempire l’impasto steso sul piano di lavoro con le 6 uova sode a pezzetti e il misto per tortano, poi arrotolare l’impasto fino a formare un salsicciotto. Tagliare via 8 strisce piccole di impasto per le 4 uova ancora crude.
  • Mettere l’impasto in una teglia a ciambella grande (o due teglie piccole, e in tal caso aggiungere 4 uova crude in più) e lasciarlo lievitare 10 ore.
  • Mettere le uova crude sull’impasto e bloccarle con le striscette di impasto tagliate via. Cuocere a 200° per circa 2 ore, poi servire caldo.

Note

Storia del Casatiello Napoletano

Le sue origini risalgono alla Napoli romana pre-cristiana, quando durante le feste di primavera dedicate alla Dea Demetra (nella Napoli greca), e alla dea Cerere poi (nella Napoli romana), la Dea dell’Agricoltura e dei raccolti, venivano realizzate delle pagnotte imbottite di svariati ingredienti.
Proprio da Cerere è stato coniato il termine cereali. Il termine casatiello invece deriva da caseus (=formaggio, uno degli ingredienti) e vuol dire “piccola pagnotta al formaggio”.
Come tante altre festività e tradizioni, l’avvento del Cristianesimo ha portato a convertire le feste pagane in feste cristiane, ed è rimasta fino ad oggi la tradizione “d’o’ casatiell”, associata però alla festività Pasquale.
Infatti al casatiello è legata una forte simbologia cristiana: la forma ciclica richiama fortemente il ciclo continuo della vita dopo la resurrezione (vita-morte-rinascita); le uova invece sono il simbolo della vita nuova, le strisce di impasto che invece fissano le uova indicano il Calvario di Cristo, per questo vengono realizzate a forma di croce.
Portata: primo piatto
Cucina: Napoletana
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